Il ghetto di Venezia è più antico ghetto del mondo. Oggi sono pochi gli ebrei che vivono qui, ma una volta ci abitarono oltre 5.000 persone su uno spazio molto ristretto. Essendo una potenza commerciale e marittima nell´area mediterranea orientale, Venezia venne subito in contatto con culture straniere. Non sorprende dunque che a Venezia già in quel tempo si trovassero molte culture e religioni diverse. Quindi non si ebbe un comportamento ostile nei confronti degli ebrei e quando nel XVI secolo iniziò a nascere l´antisemitismo, il doge decise di trasferire tutti gli ebrei in un quartiere proprio, circondato da quattro canali e raggiungibili solamente via ponti. Di notte gli ingressi furono sigillati dall´esterno. Nel dialetto veneziano questo quartiere fu denominato “ghetto”.
Il termine venne successivamente adottato dai gruppi di ebrei di tutti il mondo. E’ nel 1516 che il Concilio dei Dieci decretò che tutti gli ebrei di Venezia venissero confinati su un isolotto di Cannaregio. Di giorno gli abitanti potevano uscire dal Ghetto ma erano obbligati a indossare distintivi e berretti di identificazione. Le uniche occupazioni loro consentite erano il commercio tessile, il prestito di denaro e la medicina. Il numero crescente di ebrei determinò l’espansione verso l’alto, con i cosiddetti Grattacieli di Venezia nel vecchio ghetto (1541) e nel Ghetto Novo (1633).
Il Ghetto, parola che con tuttà probabilità deriva da una fonderia del luogo detto “getto”, ossia colata.
Per quanto riguarda l´aspetto esteriore, il ghetto non si distingue più di tanto dal resto di Venezia. L´unica cosa che colpisce sono le case spesso molto alte e strette che, a causa della mancanza di spazio nel XVII secolo, furono costruite sempre più verso l´alto. Immediatamente all´ingresso del ghetto sul lato sinistro troverete una lastra che elenca le punizioni per quegli ebrei che, nonostante si fossero convertiti al cristianesimo, continuarono a praticare i riti ebrei. Il piccolo Museo Ebraico custodisce alcuni interessanti oggetti, manoscritti e documenti del comune ebraico di Venezia. Qui potrete anche prenotare un tour guidato al cimitero ebraico su Lido.
All’interno del ghetto sono presenti cinque sinagoghe ebraiche che sono le sinagoghe meglio conservate del Medioevo e dunque costituiscono una testimonianza unica della storia ebrea. Seguendo la via dalle Fondamenta di Cannaregio per prima vedrete la Scuola Spagnola, la sinagoga degli ebrei spagnoli in stile barocco, e subito dopo la probabilmente più maestosa sinagoga di Venezia – la Scuola Levantina.
Da qui, attraversando un ponte, si arriva nell´antico ghetto (Ghetto Vecchio) al centro del quale si trova la pizzeria ristorante Al Faro. Nei piani superiori delle case intorno al Campo di Ghetto Nuovo si nascondono le tre sinagoghe più antiche di Venezia. Se non ci fossero le piccole indicazioni, le sinagoghe rimarrebbero irriconoscibili. La Scuola Italiana (1575) si contraddistingue tramite la sua piccola cupola barocca e l´iscrizione “Santa Comunità Italiana”. La Scuola Ganton (1531) invece, situata direttamente accanto, ha una piccola cupola in legno. La Scuola Tedesca (1528) è la più antica sinagoga di Venezia e si trova all´interno dello stesso edificio che ospita il museo. Dall´esterno vedrete le cinque grandi finestre ad arco, di cui tre sono murate.
Le sinagoghe possono essere visitate solo in un tour guidato che comincia ogni ora dalle 10.30 fino alle 15.30 (da giugno a settembre 17.30).